Rieccomi, a breve distanza da Bruxelles, a scrivere un nuovo “spotting report”, che ha avuto come destinazione uno degli aeroporti più fotografati d’ Europa.
Abbiamo deciso di partire per Zurigo Kloten in auto, vista la breve distanza tra l’Italia e la Svizzera, con il proposito di trascorrere una notte lì, per sfruttare al meglio i punti di osservazione che la superficie aeroportuale offre. Siamo partiti di buon mattino ed abbiamo attraversato la Svizzera ticinese e tedesca in poco più di 4 ore; il programma prevedeva di approfittare il più possibile della luce pomeridiana così, giunti in città, ci siamo subito diretti verso lo “spotting point” più famoso di Kloten: l’”Heli Grill”.
Raggiungere questo punto è davvero semplice; è sufficiente lasciare la strada perimetrale a sud dell’aeroporto seguendo le indicazioni e, dopo pochi metri, ci si trova di fronte ad uno spettacolo incredibile. E’ importante sottolineare quanto la Svizzera sia attenta all’osservazione dei mezzi di trasporto, in particolare treni ed aerei; ciò balza subito all’occhio osservando la quantità di agevolazioni dedicate proprio a noi “spotters”. L’Heli Grill è, in realtà, un chiosco prefabbricato permanente con tavolini, ombrelloni coperti da un bel gazebo; si trova al termine di una strada a fondo chiuso che conduce direttamente in uno dei punti maggiormente frequentati. Ci sono due strade pedonali, una asfaltata e l’altra sterrata, che permettono ai pedoni di girare intorno alle piste fino a raggiungere i raccordi principali; la rete a maglie larghe è sollevata dal suolo, così da formare un comodo marciapiede.
La ciliegina sulla torta, è rappresentata da una lunga serie di inserti circolari di metallo che bucano la rete in maniera regolare, del diametro di oltre 40cm; attraverso questi fori è possibile inserire praticamente ogni tipo di obiettivo, con relativo paraluce e direzionarlo come meglio si desidera, per scattare privi di qualunque barriera.
Appena scesi dall’auto, dopo aver preparato le nostre attrezzature, ci siamo trovati “persi” di fronte all’enorme quantità di decolli ed atterraggi che in pochi minuti si sono susseguiti.
Erano presenti sul posto, una trentina di auto ed una sessantina di persone che, come noi, erano intente ad osservare questo spettacolo dilettandosi in attività fisiche con biciclette e roller.
A Zurigo ciò che maggiormente colpisce è la gestione del traffico aereo, perchè si passa da momenti di relativa calma, a momenti di intenso traffico a piste alternate. Teniamo presente che vi sono tre piste asimmetriche, di cui una perpendicolare alle altre due; i decolli si susseguono ad un ritmo impressionante e sfruttano i raccordi tra le piste principali in maniera perfetta. Le comunicazioni radio sono rapidissime e non di rado si vedono atterraggi in parallelo, di solito, non si contano più di quattro aeromobili incolonnati verso una testata.
Il pomeriggio è trascorso fotografando i fragorosi decolli dalle piste 16 e 28; mi piace definirli così perchè da questo punto, si coglie l’aereo nel momento della rotazione e dello stacco dal suolo, in tutta la sua maestosità. Durante i decolli dei numerosi A340 si vede, anche ad occhio nudo, il cono d’aria compressa fuoriuscire dalle turbine, grazie alla notevole vicinanza con le due piste che, intersecandosi, consentono decolli alternati perfetti per i nostri scatti fotografici.
Dopo alcune ore e centinaia di scatti, ci siamo spostati verso un’altro punto chiave di questo aeroporto, vicino ad Oberglatt, che si trova in cima ad una collinetta a sud-ovest dell’aeroporto, sulle testate delle piste 14 e 16.Lasciata la strada principale, si capisce di essere arrivati grazie ad una serie di chioschi, gazebi, una tavola calda, un grande parcheggio ed un parchetto, che accolgono i fanatici spettatori d’aerei. Anche qui la presenza di spotters è copiosa; oltre 50 auto e centinaia di persone con il naso all’insù, fanno capire quanto sia sentita questa attività dai nostri cugini d’oltralpe. I chioschi sono a tema e, al loro interno, fotografie, riviste, recensioni aeronautiche la fanno da padroni; ciò denota come questa forma di “turismo aeroportuale” sia vista come un reale business e non come da noi, un intralcio o un’attività furtiva da perseguire.
Degne di un apprezzamento le tavole “panoramiche”, cioè dei pannelli di legno cementati al suolo con una serie di illustrazioni riguardanti l’aeroporto e l’orientamento delle piste in funzione dei venti; interessanti anche le fotografie delle derive più famose, con tanto di nome della compagnia aerea. Essendo in posizione elevata rispetto alle piste, questo punto d’osservazione consente di scorgere in lontananza anche le vette innevate, che fanno da cornice a questo aeroporto alpino; fotografare da qui significa catturare gli aerei a pochi metri dal suolo in posizione semi-frontale e laterale, con la luce corretta del tardo pomeriggio che ha reso gli scatti perfetti.
Stanchi ed affaticati dalla levataccia mattutina e, con il peso della giornata sulle spalle, abbiamo deciso di recuperare le forze riposandoci nell’hotel prescelto, ovviamente vicinissimo all’aeroporto. Fa piuttosto impressione vedere a così breve distanza dall’aeroporto e dalla città, mucche ed ovini al pascolo, con le piste sullo sfondo; è vero che siamo in una città alpina, ma da ciò si evince quanto gli svizzeri tengano alle loro tradizioni. Ripuliti e rifocillati, ci siamo presentati all’”Heli Grill”pronti e baldanzosi per l’appuntamento serale e notturno, neanche fossimo in presenza di una bella donna!!!
Fotografare di notte è un’impresa, in tutti i sensi, ma qui ci siamo sentiti molto sicuri e protetti, vista la costante presenza di numerose persone che come noi, erano lì con il medesimo scopo. Dopo le ore 19.00 i decolli sono stati invertiti; anziché dalle piste 28, 14 e 16, si sono concentrati solo sulla pista 34, la più vicina a noi………………… un vero tripudio! La luce era scarsa, sufficiente per fare qualche scatto decente, però assistere di notte al decollo di un 777 Singapore a 100 metri dal recinto, è stato davvero emozionante.
Personalmente non ho scattato alcuna fotografia in quel momento, perchè ho deciso di godermi totalmente il suono dei motori G.E. e di vedere sfilare questo heavy a distanza così ravvicinata nel buio totale. Abbiamo scattato a mano libera sino a quando la luce ce l’ ha consentito poi siamo passati ai treppiedi e, improvvisamente, prima delle ventitrè, ci siamo trovati circondati da una miriade di fuochi d’artificio; lo spettacolo pirotecnico è durato ben due ore perchè, il primo agosto, in Svizzera è festa nazionale. Mentre osservavamo rapiti tale spettacolo ci è balenata per la testa l’idea di produrre un effetto speciale tutto nostro, grazie ad una torcia elettrica, una macchina fotografica montata su un treppiedi, un pizzico di fantasia con l’aggiunta di quella vena goliardica che ti spinge a fare cose inusuali………………..ai più attenti scoprire il trucco.
Al termine di questa giornata esaltante, ci siamo ritirati in hotel per recuperare il sonno , visto che l’indomani ci saremmo dovuti alzare alle 6 del mattino per essere in pista entro le ore 7.00, pronti ad accogliere gli arrivi dei voli intercontinentali che normalmente si svolgono durante la notte. Puntuali, ci siamo recati nuovamente all’Heli Grill e, come da copione, dopo le 7 del mattino , sono giunti una grande quantità di “heavy body” con un ritmo frenetico. Pista in uso 34: Singapore, Thai, Air Canada, US , Continental, Swiss, Delta … dai 330 ai 777, ai 767, ai 340 in meno di 30 minuti…. Il punto di impatto dei carrelli al suolo distava meno di 200 metri da noi così, a questa distanza e grazie ai buchi nelle reti, abbiamo fatto dei “close up” davvero incredibili. A ritmo serrato poi sono iniziati i decolli dalla pista perpendicolare e, grazie alla luce favorevole abbiamo racimolato forse il maggior numero di scatti in così poco tempo; a Zurigo, in due giorni, ho superato la quota di 1200 scatti e penso che i miei compagni non siano stati da meno.
Il resto della mattinata l’abbiamo trascorso visitando l’interno dell’aerostazione, il vento e le nubi ci hanno fatto propendere per un’osservazone “al coperto” così ci siamo diretti verso il “Dock B”del terminal; l’interno dell’aerostazione è modernissimo, ricco di punti luce e con ampi scorci sui piani che lo compongono. Non ha molte vetrate e non si sviluppa in verticale ; è tendenzialmente esteso in senso orizzontale, però ciò che colpisce, è la numerosa presenza di strutture in marmo ed acciaio che fanno penetrare la luce naturale dall’esterno; le scale sono sinuose, non ci sono forme appuntite o angoli ; tutto è morbido , pulito e silenzioso…………………svizzero direi! La luce è sempre soffusa e molto soft, i tabelloni “LCD” ampi e leggibili, sono molto discreti; aleggia davvero una sensazione di ordine e calma; piuttosto atipica se riferita ad un aeroporto.
Abbiamo attraversato silenziosamente tutto il terminal per digirigerci, come nostra abitudine, verso un punto di osservazione elevato; a tale scopo, siamo andati al decimo piano di un parcheggio nel “Dock A”. La scelta è stata azzeccata in quanto stava inziando a piovigginare, da questo punto abbiamo avuto una delle più alte prospettive che mi siano mai capitate sulle piste, praticamente eravamo allo stesso livello della torre di controllo, puntati sulle piste 28 e 32 ; in questo momento era in uso la 28 per i decolli, cioè la più vicina.
La luce diffusa ed omogenea, grazie alla nuvolosità, ci ha agevolato nel fotografare le carlinghe bianche dei numerossissimi “Swiss air” qui presenti; abbiamo passato il resto della mattinata qui, osservando il traffico al suolo sui decolli in posizione tranquilla e coperta. Passatemi il termine “coperta” perchè purtroppo la pioggerella si è, poco dopo, trasformata in pioggia battente, qui purtroppo capita spesso ; per fortuna il nostro breve soggiorno a Zurigo, a livello climatico, è stato particolarmente favorevole.
Sono felice di aver condiviso con i compagni Fabio e Ricardo questa ulteriore esperienza di spotting perchè la compagnia è stata piacevole come di consueto e, anche questa volta, la fortuna ci ha assistito regalandoci un fuori programma con uno spettacolo pirotecnico degno di nota, in posizione privilegiata.
Zurigo è una meta che raccomando per la spettacolarità dell’aeroporto e la cortesia dei suoi abitanti ; qui uno spotter si sente un re, servito ed agevolato nella sua attività, trovando tantissimi appassionati e simpatizzanti. Qui, è nata una vera e propria cultura basata sul rispetto verso chi si impegna tanto in una attività troppo spesso, in Italia, ostacolata perchè considerata una perdita di tempo. Secondo il mio modesto parere, Zurigo è un modello perfetto da seguire e copiare; non ha bisogno di alcun suggerimento in quanto, da solo, rappresenta forse la massima espressione del turismo aeroportuale.
Davide Daverio
GALLERIA FOTOGRAFICA
Gli spotting point (in rosso) toccati nelle due giornate con in rilievo le piste
Appena arrivati all’ Heli Grill decollano di fila 6 Airbus A330 e 2 A340 della compagnia di casa Swiss
Difficile sbagliare uno scatto grazie ai buchi nelle reti!
Altri scatti dallo spotting poing “Heli Grill”
i mitici buchi nella rete con vista della torre di controllo. La striscia scura in primo piano è la pista…siamo veramente vicini agli aerei!!!!
ci spostiamo in testata pista per vedere un po’ di atterraggi insieme a tanta altra gente….
questi pannelli indicano i vari monti e le strutture dell’aeroporto
e questi descrivono tutti gli aerei che si possono vedere a Zurigo, compresi di scheda tecnica!
L’immancabile birra tra un atterraggio e l’altro…
questi se la godono: ombrellone, sedia e macchina fotografica!
incomincia a calare la sera e complice la bellissima giornata di sole si prospettano foto molto interessanti….una vista del piazzale sotto la torre
Sempre i padroni di casa con questo Bae-146 in special-livery…sono proprio Svizzeri!
close-up con l’obiettivo a 160mm!!!!
altre bellissime foto al tramonto…
Spettacolare la vista dell’aeroporto con i fuochi artificiali
L’immancabile foto di gruppo: da sinistra Davide Daverio, Ricardo Baldassarre e Fabio Zocchi
una dedica all’Associazione Clipper da Zurigo ….. quante risate per fare questa scritta!
il mattino alle 7, in arrivo gli intercontinentali da Asia, Africa e Americhe…
gita in aeroporto per la colazione: il bellissimo Terminal di Zurigo
ci spostiamo nei parcheggi multipiano, un’ottima vista sui piazzali e sulle piste!
Pronto al decollo un Airbus A340 della Swiss quindi………..
….la situazione si fà SE – RIA
fine delle foto, al prossimo Trip Report da Amsterdam!