La nostra protesta approda al Quirinale

Non avrei mai immaginato di coinvolgere perfino il nostro Presidente ma, a fronte di una vicenda tutt’altro che conclusa, anzi, ancora scottante per l’evidente disinteresse al dialogo e per la mancata disponibilità di ENAC nel dar seguito alle nostre legittime richieste di ascolto, non ho potuto evitare di segnalare quello che posso definire un’atto di pura discriminazione.

Per questo, in virtù della mia convinta responsabilità di salvaguardare, con paziente gradualità e a qualsivoglia livello istituzionale, la nostra dignità di “persone” appassionate di aeronautica, ho bussato alla porta della massima Carica dello Stato, come supremo garante di quei fondamentali diritti che qualcuno ci ha sottratto.

Ho inviato quest’oggi al Presidente Giorgio Napolitano una missiva in cui ho delineato la nostra assurda vicenda, pregandolo di intervenire a difesa delle nostre aspettative e in particolare del nostro diritto alla cultura, in ogni sua forma e condizione di partecipazione.

Forse non era il momento adatto ma, a pensarci bene, i nostri diritti non hanno tempo e quindi prescindono anche dalle “agende politico-istituzionali”.

Al momento preferisco non pubblicarne il contenuto, che peraltro potete ben immaginare, anche perché spero che la vicenda abbia un seguito, positivo, negativo o comunque motivato e, come purtroppo avviene generalmente, essa non vada ad esaurirsi nel dimenticatoio, tra l’indifferenza e il cinismo della burocrazia italiana.

Giorgio De Salve Ria