Il documento di richiesta di sospensione del divieto di accesso è ora pubblico

Avendo accertato che tutti gli Enti interessati hanno recepito il nostro documento, pubblichiamo il testo integrale con cui chiediamo ad ENAC la sospensione del divieto di accesso in area “lato volo”, affermando la nostra totale estraneità alla celata ipotesi di potenziale pericolo per la sicurezza aerea, visto il recente aggiornamento del PNS (Piano di Sicurezza Nazionale) che di fatto ci esclude dalla possibilità di accesso in area aeroportuale.

Preghiamo gli associati e gli appassionati di voler divulgare il presente documento che segna il primo passo ufficiale nel percorso di riconoscimento delle nostre attività aeroportuali interne ed esterne presso gli Organi Istituzionali.

Auspichiamo di poter essere presto ricevuti e ascoltati, con l’ipotesi che, in caso contrario, adotteremo idonee iniziative di protesta civile.

Spett.le
E.N.A.C. ENTE NAZIONALE AVIAZIONE CIVILE
Direzione Centrale Coordinamento Aeroporti
Ing. Giuseppe Daniele CARRABBA
Via Gaeta, 8
00185  ROMA

Spett.le
E.N.A.C. ENTE NAZIONALE AVIAZIONE CIVILE
Direzione Security
Dott.ssa Patrizia TERLIZZI
Viale Castro Pretorio, 118
00185  ROMA

e, p.c.

Spett.le  E.N.A.C.
ENTE NAZIONALE AVIAZIONE CIVILE
Direzione Aeroporto Milano-Malpensa
Dott. Massimo BITTO
AEROPORTO DI MILANO MALPENSA

UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO
S.E. il Sig. PREFETTO
Dott. Giorgio ZANZI
Piazza Libertà, 1
21100   VARESE

AL MUNICIPIO
Preg.mo Sindaco
Sig. Mauro CERUTTI
Via A. Moro, 3
21010  FERNO  (VA)

Spett/le
SEA S.p.A.
Direzione Relazioni Esterne
Dott. Claudio DEL BIANCO
AEROPORTO DI MILANO LINATEIn qualità di Presidente di Clipper – Associazione Italiana Amici dell’Aviazione, associazione culturale senza fini di lucro – C.F. 9201911015 – con sede in Ferno (VA) via A. Moro 3, mi pregio segnalare alle SS.LL. quanto segue:

PREMESSA

Dal 1995 l’Associazione Clipper si occupa di divulgare la cultura aeronautica dell’Aviazione Civile attraverso molteplici attività che svolge a favore di appassionati, studenti e di chiunque abbia interesse, in particolare, ad approfondire le conoscenze tecnologiche delle attività aeroportuali di Milano – Malpensa.

Da 20 anni essa riunisce presso l’Aeroporto di Malpensa numerosi appassionati di aviazione civile e “spotters” (fotografi di aeromobili) provenienti dall’Italia e dall’Estero, con l’ausilio e la collaborazione del Gestore Aeroportuale per il supporto logistico e della Direzione della Polizia di Frontiera Aerea per la supervisione preventiva di sicurezza, organizzando gli eventi programmati in piena aderenza con le previste normative.

Attraverso questa attività, Clipper promuove, altresì, l’aggiornamento storico dello sviluppo aeroportuale e delle Compagnie Aeree che si alternano nel corso degli anni sul nostro Aeroporto.

IL CASO

Mercoledì 9 Maggio 2012, nella mia qualità di responsabile organizzativo degli eventi “airside” di Clipper, sono stato convocato dall’Ufficio Sicurezza della Polizia di Stato di Malpensa, per essere informato che, a seguito dell’emanazione del nuovo PNS (Piano di Sicurezza Nazionale), l’accesso dei nostri gruppi in area aeroportuale (perimetrale) avrebbe subito l’immediata sospensione – fino a data da destinarsi – in quanto tale attività non è espressamente prevista dal predetto regolamento, del quale cito la parte a noi attinente, estrapolata dall’art. 1.2.1.1.1: “Sono escluse visite scolastiche nonché iniziative turistiche e similari”.

Con estrema immediatezza diffondevo la notizia ai nostri iscritti, peraltro prenotati fino al prossimo dicembre 2012, al fine di potersi meglio riorganizzare.

NATURA DELLE ATTIVITÀ INTERNE

Le manifestazioni organizzate all’interno del perimetro aeroportuale, coerenti con gli obiettivi statutari della nostra Associazione, sono finalizzate all’osservazione, all’approfondimento e alla divulgazione di specifiche conoscenze tecniche legate all’attività di handling, alle operazioni di volo e di rullaggio degli aeromobili,  nonché all’osservazione delle livree con cui le numerose Compagnie di navigazione aerea rappresentano e promuovono sempre più spesso all’estero i caratteri e le tradizioni dei Paesi di appartenenza.

Lo stazionamento dei partecipanti in area perimetrale, cioè in area decisamente decentrata rispetto a quella riservata al movimento degli aeromobili, è stato sempre modulato e adattato, di volta in volta, in base allo scenario operativo, sempre in stretto contatto con il personale della Sicurezza, nonché con la sala operativa della Torre di Controllo e la Direzione di Scalo.

Al fine di agevolare lo scambio delle nostre esperienze con le associazioni europee a noi collegate, dal 2004 è stato introdotto nel nostro programma il “Clipper’s Day International”, una serie di meeting internazionali finalizzati a riunire a Malpensa gli spotter provenienti dall’estero.

Esso si è rivelato un modello molto ben impostato nella sua organizzazione, risultato dall’amalgama di due esperienze: quella italiana, basata sull’affidabilità e la sicurezza dell’organizzazione e quella nord europea relativamente agli aspetti strettamente culturali.

Questa nostra esperienza è divenuta col tempo un “esempio” di livello internazionale, recentemente riprodotto, all’inizio di maggio 2012, presso l’Aeroporto di Madrid-Barajas a cura della locale “Asociación AIRE”, nostra partner, che ha realizzato nel suo interno, cioè in airside, il proprio “Open Day” nato appunto dall’esperienza italiana.

L’aeroporto di Malpensa è peraltro ritenuto, soprattutto a partire da questi ultimi cinque anni, uno scalo particolarmente interessante dal movimento spotteristico nazionale e internazionale per la molteplicità delle compagnie aeree estere ivi operanti.

Per meglio comprendere la portata quantitativa e qualitativa dell’esperienza acquisita, invito a visionare, ad esempio, il seguente link ove sono documentati numerosi commenti degli ospiti esteri del 2010:

Tutti gli anni, in occasione di una delle giornate dedicate al “Clipper’s Day International” di settembre, celebriamo una sentita commemorazione in ricordo delle vittime dell’11 Settembre, evento che ha coinvolto, oltre i passeggeri dei velivoli e i cittadini di New York, anche il Personale di volo.  All’atto della commemorazione, viene data notizia, via radio, anche agli equipaggi in ascolto in aeroporto.

Poiché all’interno della nostra organizzazione sono presenti numerosi giovani, abbiamo sempre mantenuto viva la collaborazione con il mondo della Scuola, svolgendo stages a favore degli Istituti tecnici-aeronautici, inserendo alcune lezioni che nostri esperti hanno propinato all’interno dei programmi delle quarte classi, con l’idea di avvicinare gli studenti all’ambiente aeroportuale, nella prospettiva di un loro futuro inserimento lavorativo.

Tutti gli anni dedichiamo la nostra attenzione alle Associazioni per la disabilità, facendo trascorrere ai ragazzi diversamente abili, all’interno dei Reparti dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato, una giornata espressamente dedicata, terapeuticamente stimolante in quanto molto diversa dalla normale quotidianità dei centri diurni per disabili relazionali.

IL PROGETTO DI CLIPPER – LA RESPONSABILIZZAZIONE DELLO SPOTTER

Nel corso della propria esperienza aeroportuale esterna e interna, peraltro mai contrassegnata da comportamenti pregiudizievoli per la sicurezza, Clipper ha potuto constatare una graduale tolleranza degli organi di sicurezza nei confronti degli spotters, trattandosi di persone generalmente conosciute, in quanto osservate a svolgere “pacificamente” la propria attività fotografica a bordo pista.

Abbiamo così rafforzato con gli uomini della Sicurezza aerea un dialogo sempre più costruttivo, improntato sul senso di fiducia e reciproca collaborazione, in cui gli spotters non fossero più considerati presenze passive e ingombranti, ma protagonisti di un progetto di partecipazione attiva alla tutela esterna dei confini aeroportuali.

Da qualche anno abbiamo infatti pubblicato sul nostro sito internet www.airclipper.com il “Decalogo dello Spotter”, costituito da una serie di suggerimenti e raccomandazioni che portassero gli appassionati a considerarsi utili “Custodi dell’Aeroporto”.

Tutto questo ha contribuito a rimuovere, già a partire da Malpensa e, successivamente su tutto il territorio nazionale, quella “cortina” di diffidenza e sospetto che a lungo, in periodi remoti, ha contraddistinto l’atteggiamento intollerante e a volte repressivo della Sicurezza nei confronti degli appassionati presenti all’esterno del perimetro aeroportuale.

“SICUREZZA PARTECIPATA”: GLI SPOTTER, SENTINELLE DEGLI AEROPORTI

Uno dei nostri progetti è quello di riunire il numeroso mondo degli Spotter italiani in un Albo nazionale, con la collaborazione del Ministero dell’Interno e senza costi aggiuntivi per la P.A., dotando loro di una tessera personale identificativa, sul modello di altri aeroporti nord europei, in particolare quelli del Regno Unito.

Si andrebbe a realizzare così, presso gli Aeroporti italiani, ciò che nei paesi più evoluti vuole identificarsi come “Sicurezza Partecipata Aeroportuale”, un accordo di collaborazione tra le associazioni spotteristiche e gli Organismi di Sicurezza, progetto peraltro già da tempo auspicato dagli stessi.

Si costituirebbe così un sistema integrato di sicurezza aeroportuale, all’interno e all’esterno del Terminal che vedrebbe, oltre alla continua e costante azione svolta dalle Forze di Sicurezza aeroportuali, anche il coinvolgimento attivo dei Cittadini-Spotters, perfettamente in linea con il principio di sussidiarietà orizzontale sancito dalla nostra Costituzione.

Gli effetti di questa forma di collaborazione sono decisamente positivi per la protezione dell’Aeroporto, perché derivanti da una forma bilaterale di collaborazione volontaria, libera, costante e gratuita, prestata da appassionati di Aviazione Civile, dotati di alto senso di responsabilità, portatori di interessi comuni e uniti dal prevalente senso di responsabilità di salvaguardarne la sicurezza aerea;

Con questi presupposti, l’Aeroporto trarrà un enorme vantaggio dagli spotters durante la propria attività fotografica: durante la loro permanenza a bordo pista, in particolare, essi non esiterebbero a segnalare la presenza di persone sconosciute e, quindi, potenzialmente “sospette”, anzi costoro diverrebbero un reale deterrente scoraggiando, anche attraverso l’attività fotografica, eventuali malintenzionati.

Vista da questa prospettiva, infatti, la presenza degli spotters sarebbe tutt’altro che un intralcio alle attività di Sicurezza, come qualcuno potrebbe ancora, anche strumentalmente, ritenere; al contrario sarebbe un validissimo appoggio, peraltro, realtà già da tempo sperimentata positivamente presso altri scali internazionali europei.

CONSIDERAZIONI

Da svariati anni la comunità degli appassionati attende che siano ripristinate le aree aeroportuali destinate allo spotting e all’osservazione delle attività di piazzale, in particolare con vista panoramica sulle aree di movimento, così come già sono presenti presso altri aeroporti dell’U.E., entro spazi appositamente attrezzati e vigilati che generano, tra l’altro, una consistente indotto economico per il Gestore e per le aziende che all’interno forniscono i loro servizi.

A Malpensa la crescente presenza di Clipper ha dimostrato che l’osservazione delle attività di handling ha prodotto effetti estremamente positivi anche per il Territorio; infatti essa ha generato un coinvolgimento più dinamico della popolazione, anzi decisamente obiettivo, partecipativo e mai strumentale, poiché costruito sul concetto dell’osservazione diretta e della corretta informazione acquisita direttamente in loco.

Dal punto di vista sostanziale, veicolare all’esterno la conoscenza delle attività aeroportuali risulta per noi essenziale: lo scalo aereo offre innumerevoli spunti informativi per tutte le fasce d’età, per ragioni puramente fotografiche o per meglio capire come è strutturata l’attività di handling e di manutenzione e, per quanto ci riguarda da più vicino, l’archiviazione storico-pubblica della crescita e dell’evoluzione dell’Aeroporto, ivi comprese le numerose Compagnie Aeree presenti.

L’ambiente aeroportuale, inoltre, non è per noi composto da soli aeromobili e tecnologia: esso è costituito fondamentalmente dal capitale umano proveniente dalle diverse estrazioni professionali, generalmente di altissima specializzazione, il quale è ben lieto di collaborare con noi al fine di meglio valorizzare e veicolare all’esterno le specifiche peculiarità.

Spesso, infatti, si è potuto notare quanto grande fosse la disponibilità dei responsabili dei vari settori nel trasmetterci le proprie esperienze “sul campo”, mossi da una sola importante motivazione: il sentimento di affetto per il mondo dell’aviazione.

Noi apprezziamo questi valori e li esaltiamo attraverso le nostre visite guidate, i nostri convegni a sfondo tecnico, ma anche attraverso gli incontri dedicati al problema della paura di volare, altro argomento che periodicamente affrontiamo con i passeggeri più penalizzati.

IL DIVIETO – CONSEGUENZE PER CLIPPER E LE ASSOCIAZIONI COINVOLTE

Molteplici sono le conseguenze negative di questo improvviso divieto: delusione, disappunto e irritazione sono le sensazioni ricorrenti, non soltanto tra le reazioni di associati e appassionati, ma anche negli ambienti indirettamente coinvolti.  Tutti hanno interpretato tale divieto come una insopportabile azione di repressione di un’attività per natura pacifica e vicina all’Aviazione, attività che mai, a memoria d’uomo, ha penalizzato la sicurezza.

Riteniamo infatti ingiusto questo provvedimento che, di fatto, frappone una netta barriera comunicativa tra ENAC e la società civile degli appassionati, della quale riteniamo orgogliosamente di far parte, con la Scuola e tutto il mondo spotteristico italiano che noi intendiamo con la presente rappresentare:

con questo provvedimento, sostiene l’Associazione Roma Spotter, “…abbiamo il presentimento che tutto possa virare su una persecuzione nei nostri confronti…” e ancora dalla redazione del portale “IL VOLO” “…fatto grave e notevolmente dannoso (se non offensivo) per tutta la comunità italiana di appassionati e spotters…”, così come si evince dalle svariate testimonianze di solidarietà pervenute presso la nostra pagina di Facebook e la Stampa specializzata nazionale e internazionale.

La decisione di ENAC di escludere dall’accesso in Aeroporto – lato volo – le visite scolastiche nonché le iniziative turistiche e similari, la riteniamo decisamente restrittiva e discriminante per la nostra Associazione, considerata la nostra lunga esperienza sul campo,  svolta sempre in accordo con le regole da noi riconosciute e l’assoluta collaborazione bilaterale con le Compagnie di Navigazione Aerea, il Gestore Aeroportuale e tutti gli Enti preposti alla Sicurezza.

A fronte di tale restrizione, che acuisce la delusione collettiva dovuta alla mancanza di idonei spazi espressamente dedicati, si creerà un pericoloso stato di tensione nel mondo degli appassionati, peraltro assidui conoscitori della materia;

Questa improvvisa restrizione non potrà che generare una visione tutt’altro che positiva del rapporto tra il cittadino e l’Amministrazione Pubblica, in particolare vanificando e annullando gli sforzi delle associazioni che come noi, si impegnano a sviluppare progetti culturali a vantaggio della gente comune e, in particolare, delle giovani generazioni, più che mai attratte dalla scienza e da ambienti altamente tecnologici come gli aeroporti.

Per questi motivi, riteniamo tale decisione eccessivamente sproporzionata , in quanto rifiuta e impedisce di fatto lo svolgimento di attività che, per loro specifica natura, sono a favore della sicurezza del volo, anzi la esaltano in maniera innovativa e piacevole, utilizzando percorsi organizzativi pienamente compatibili con le normative di sicurezza.

Per quanto ci riguarda direttamente, non ci resta che interpretare questa restrizione come l’annullamento della storia ventennale di Clipper e del nostro operato sul Territorio, in una fase storica dove, al contrario, le Autorità aeroportuali di quasi tutti i Paesi Europei consentono e promuovono le medesime iniziative con la realizzazione di specifici progetti di accoglienza opportunamente dedicata che, peraltro, hanno già prodotto consistenti benefici economici per i Gestori aeroportuali e per tutti i soggetti interessati.

CONSEGUENZE ECONOMICHE SUL TERRITORIO

Oltre alle ripercussioni che indubbiamente graveranno sul nostro settore culturale, si verificheranno danni rilevanti anche all’economia alberghiera e aerea: in particolare, con effetto immediato si sono registrate le prime cancellazioni di prenotazioni dall’estero, con cospicue perdite economiche in un settore già penalizzato dalla crisi del trasporto aereo.

L’ESPERIENZA EUROPEA

Le attività che la normativa italiana va a ostacolare, sono invece consentite all’Estero dalle Autorità Aeroportuali, anzi massicciamente favorite dai Gestori: terrazze, colline di osservazione, tour guidati all’interno del sedime aeroportuale, ivi compreso il libero ascolto delle comunicazioni aeronautiche in aree “airside” appositamente attrezzate sono diventate un vero “business”.

Quì elenco una serie di Aeroporti che già da numerosi anni offrono la possibilità di ottenere tutto questo, consentendo di svolgere, previa prenotazione online sui siti ufficiali:

  • all’esterno l’attività fotografica amatoriale libera per tutti con aree specificamente riservate ed attrezzate;
  • all’interno, con un contributo d’ingresso per la maggior parte: Zurigo, Francoforte, Monaco di Baviera, Liverpool, Düsseldorf, Stoccolma, Manchester, Brussels, Colonia, Amsterdam, Praga, Stoccarda e Bratislava ne costituiscono una parte.

Infine, se pur non appartenente alla U.E. cito l’aeroporto di Tel Aviv che, pur essendo considerato uno degli aeroporti più monitorati al mondo sotto il profilo della sicurezza, tollera l’attività di spotting all’esterno e all’interno, evidentemente controllandone direttamente l’organizzazione.

CONCLUSIONI

Noi che ci riteniamo amici, appassionati, estimatori, cultori, nonché custodi dei nostri aeroporti, ci chiediamo il perché di questa improvvisa restrizione. Molte sono le domande che noi ci poniamo:

  • Forse siamo improvvisamente divenuti pericolosi per la sicurezza aerea con i nostri potenti teleobiettivi ?
  • L’improvviso inasprimento delle regole implica l’inaffidabilità dei nostri aeroporti sotto il profilo della sicurezza? I passeggeri possono ancora ritenersi al sicuro?
  • Perché all’Estero tutto ciò viene autorizzato, anzi promosso e agevolato?
  • O ancora, le nostre attività fotografiche amatoriali vanno casualmente a penalizzare eventuali interessi di pochi ?
  • Forse gli Enti della Sicurezza non possono essere distratti dalle loro funzioni primarie per agevolare attività “turistiche” ?

 

Noi di Clipper e tutta la comunità di appassionati consideriamo la Polizia di Frontiera Aerea di Malpensa e tutte le FF.OO. aeroportuali meritevoli della nostra massima considerazione per la professionalità rigorosamente dimostrata alla nostra comunità durante il loro servizio, pur riconoscendone le finalità e l’assoluta responsabilità all’interno e all’esterno dei confini aeroportuali.

Alla luce di quanto declinato nella presente, attraversando la nostra storia associativa in maniera sommaria, ma tuttavia sufficientemente esaustiva a descrivere le esigenze del mondo spotteristico aeronautico italiano che crediamo di poter rappresentare, chiedo a codesta Direzione di voler:

 sospendere al più presto il divieto contenuto nell’articolo 1.2.1.1.1 del P.N.S. per la frase seguente “Sono escluse visite scolastiche nonché iniziative turistiche e similari”

consentendo che le attività di Clipper riprendano regolarmente la loro programmazione, con l’obiettivo di avviare immediatamente una fase di osservazione e approfondimento volta, qualora necessario, alla eventuale regolamentazione di un settore, che presso l’Aeroporto di Milano – Malpensa può vantare un’esperienza e un alto grado di affidabilità ben conosciuti a livello internazionale.

Personalmente e a nome di tutti gli appartenenti al movimento, sono certo che ENAC, a cui va tutta la nostra stima di cittadini e al tempo stesso di passeggeri, ma soprattutto di appassionati, rivedrà quella che noi riteniamo una decisione oltremodo affrettata, quanto inconsapevole dei numerosi vantaggi sociali ed economici per la Società, il Territorio e l’Aeroporto, già danneggiati dagli effetti negativi di una crisi del Trasporto Aereo che non vede al momento, una concreta via d’uscita.

Per questo e per ogni altra ragione che dovesse evidenziarsi, mi rendo molto disponibile a collaborare con codesta pregiata Direzione mettendo a disposizione la propria esperienza per una disamina più accurata della problematica e sempre aderente alle normative di sicurezza previste.

Fiducioso in un positivo e rapido riscontro della presente, volto ad evitare ulteriori conseguenze negative per l’Associazione Clipper, le Associazioni collegate, il movimento degli appassionati e soprattutto per l’alto livello di reputazione che le nostre iniziative hanno riscosso a livello internazionale, con la partecipazione di tutti i soggetti che ne hanno finora consentito la realizzazione,

rivolgo i miei distinti saluti,

Giorgio De Salve Ria (Presidente Clipper)

347-4308794  –  limc@libero.it  –  Ferno, 31 Maggio 2012