Due eventi nelle ultime ora hanno movimentato i canali abituali di comunicazione, social network compresi.

Da un lato il ritorno, a più riprese, dell’aereo più grande del mondo, l’Antonov AN-225 a Malpensa, e dall’altro l’inizio della costruzione di quello che strapperà, proprio al cargo russo, il Guinness dei primati per quanto riguarda le dimensioni alari. Stiamo parlando dello Stratolaunch .

Se a Malpensa siamo abituati a vedere cargo, più o meno “rari”, di certo un aereo come l’AN-225 suscita sempre una estrema curiosità, sia per la grandezza, sia per il fatto che ne esista solo un esemplare. Largo 88,4 m, lungo 84 m e alto 18,1 m, diciamo che non passa inosservato, non fosse altro che per i 6 motori Progress D-18T e le 32 ruote che lo sorreggono.

Inizialmente costruito per trasportare la navetta spaziale Buran (concorrente del più famoso Shuttle americano), non fece molti voli, anzi con il collasso dell’ex URSS, non fece in tempo a farne nemmeno uno, se non al Salone di Farnborough nel 1990. Solo un esemplare è stato costruito ed è quello che vola regolarmente, con registrazione UR-82060 (precedentemente era CCCP-82060).

Il secondo esemplare è stato parzialmente completato e, qualora fosse terminato, dovrebbe essere diverso, con una porta posteriore per il cargo e con un solo impennaggio verticale. Tutto ciò per poter avere ancora più efficienza nel trasporto cargo. La caratteristica che contraddistingue l’unico “Mryia” (che in ucraino significa “sogno”) è proprio quella di avere un doppio impennaggio verticale, pensato proprio per portare carichi esterni alla fusoliera, senza che l’aerodinamica ne risenta durante il trasporto. Un volume di 1.300 metri cubi, con un’altezza interna di 4,4 m, una larghezza di 6,4 m e una lunghezza di 43,35 m, caratterizzano questo incredibile aereo, capace di trasportare 250 Tonnellate di merci.

Molti sono i clienti di Antonov Airlines, tra i quali spiccano Stati come USA e Canada, per il trasporto di mezzi militari in Medio Oriente o anche Organizzazioni come l’ONU con il trasporto di materiale umanitario dopo il terribile terremoto di Haiti.

Precedentemente solo due volte l’An-225 ha fatto visita all’Aeroporto di Malpensa, la prima nel 2003, ancora nella livrea bianca con linee rosse. Nel 2012, invece, per il trasporto di un componente industriale, arrivò già nei colori giallo-blu che lo contraddistinguono tutt’ora.

Come dicevamo all’inizio, il record di wingspan (larghezza alare), detenuto dal Mryia, potrebbe passare nelle mani dello Stratolaunch Carrier Aircraft, un innovativo aereo, fino a poco tempo fa visibile solo in rendering virtuali, che riprende il concetto dell’utilizzo come base volante per il lancio di razzi o vettori spaziali.

StratolaunchCarrier_SL4X3La storia parte dal miliardario, co-fondatore insieme a Bill Gates di Microsoft, Paul G. Allen e da un ex-collaboratore dello SpaceShipOne, Burt Rutan. Nel 2011 parte la progettazione di questo sistema di lancio spaziale, inizialmente cargo ma in un futuro anche con passeggeri, composto da un vettore che viene portato in quota dal Carrier Aircraft, per poi essere sganciato e andare in orbita.

Ebbene, l’aereo che porterà il razzo vettore in quota avrà una larghezza pari a 117 m, quasi il doppio di un Boeing 747-8. Spinto da 6 motori presi da vecchi Boeing 747-400 dismessi (l’hangar dove verrà costruito è a Mojave, in California, deserto famoso per essere uno dei cimiteri più grandi di aerei commerciali), potrà decollare da una pista lunga 3,7 km, portando i passeggeri a provare l’emozione di essere a gravità zero.

Chissà se vedremo in un futuro anche questo nuovo “aereo” nell’aeroporto della brughiera, magari fianco a fianco a vecchi Airbus A350…

458384-stratolaunch-comparison-graphic-credit-mwarren-us

 (Fabio Zocchi)