Inizia con un tweet di Ricardo, magari buttato solo lì, come un amo nel lago, l’avventura in terra olandese per il Farewell Flight dell’MD-11 KLM.

Ma andiamo per ordine. Nel tweet si fa riferimento al sito Airportspotting.com, dove viene menzionato questo volo organizzato dalla compagnia di bandiera olandese, l’ultima che opera il trigetto per voli di linea.

Il 25 Ottobre il volo Montreal – Amsterdam è stato infatti l’ultimo volo di linea regolare con l’MD-11, ma, come spesso accade per gli addii, KLM ha organizzato tre voli commemorativi d’addio, non solo all’MD-11, ma anche alla fine della collaborazione con McDonnell Douglas, iniziata con il DC-2 e proseguita con tutti i modelli della casa americana fino, appunto, all’MD-11.

Dibattiamo tra di noi, sempre via social network, della possibilità di andare a Amsterdam e fare quest’ultimo, storico, volo. I ticket si possono avere cliccando su un sito appositamente creato da KLM, che vede l’apertura delle vendite alle 11.11 del 16 Settembre. Smartphone da un lato, per tenersi in contatto con gli altri, e mouse dall’altro per prenotare. Mi preparo cercando di capire come avverrà questa vendita. Ma non ce n’è il tempo. In quattro minuti vengono venduti circa 600 biglietti, manco fosse il concerto di Lady Gaga… Io ce la faccio, ma, ahimè, riesco a prenderne solo tre, pur inserendo quattro nomi. Cerco di chiedere spiegazioni sempre attraverso Twitter alla KLM, che risponde in italiano. Mi dicono che saremo in tre, io, Daniele e Gabriele a salire sull’MD-11. Paolo rimane fuori. Se da un lato sono contento, dall’altro non so come dirglielo…

IMG_5347 Una mail in olandese, e per fortuna anche in inglese, ci preannuncia che ci saranno due macchine a nostra disposizione. PH-KCB “Maria Montessori” per le foto nel piazzale, e PH-KCD “Florence Nightingale” per i voli. Tutti gli MD-11 sono stati battezzati con nomi di donne importanti, da Marie Curie a Ingrid Bergman, da Maria Callas a Madre Teresa. Alcuni sono già stati smembrati per recuperare pezzi di ricambio, altri sono in procinto di seguire la stessa strada.

Ci siamo, 11-11-2014. Non un caso, ovviamente.

Il meteo sembra possa concederci una giornata non piovosa, cosa che probabilmente ci aiuterà nella nostra missione: fotografare e filmare emozioni che provengono sia da parte nostra che da parte, almeno spero, di chi ci farà vivere l’ultimo volo dell’MD-11.

La sveglia suona presto stamattina, alle 5.00. Abbiamo il nostro volo EasyJet per Amsterdam alle 7.00. Mia moglie ci lascia al T2 e, dopo la solita, biblica, coda agli imbarchi, raggiungiamo l’aereo. Per gli amanti delle statistiche è un A319 matricola G-EZDR. Partiamo dalla 35L sotto una pioggia incessante che aiuta a rendere ancora più buio il cielo. In un’ora e mezza scarsa, raggiungiamo Schipol, dove rimaniamo, come ogni volta qui, estasiati dalla “fauna” locale. Il meteo è buono, con un pallido sole a intiepidire una giornata da nord-europa. Raggiungiamo i gate dedicati al volo d’addio dell’MD-11 dove ci accolgono gentilissime signorine. Chiediamo se avanza un posto per Paolo, che nella ressa per l’acquisto dei ticket (una hostess ci conferma la vendita in tre minuti) è rimasto senza, ma ogni richiesta è vana.

C’è gente da ogni parte del mondo, principalmente tedeschi e inglesi, ma anche americani, come ci conferma una chiacchierata veloce con un signore arrivato apposta dalla California. La hostess con cui parliamo crede, ma ce lo dice sussurrandolo, che nel 2020 avverrà anche la dismissione dei più anziani 747. Nel frattempo gironzoliamo un po’ sulla spettacolare terrazza dell’aeroporto, anche se il meteo sembra girare contro di noi, con vento gelido e nebbia. La terrazza è chiusa a metà, e si gustano solo i movimenti di aggancio ai finger D-E, ma è già sufficiente.  Delta, China Southern e, naturalmente, KLM, sono gli ospiti che vediamo. Gli scatti però sono veramente pochi,per il freddo pungente, per cui ci concediamo un veloce spuntino.

Alle 11.30 decidiamo di andare, con un leggerissimo anticipo (il nostro volo è alle 15.30…), al gate dedicato apposta a questi tre voli. Lasciamo Paolo in compagnia di un whopper, e facciamo i controlli di sicurezza, effettuati con body scanner. Scendiamo le scale e incrociamo un altro italiano, uno dei pochi conterranei, con il quale scambiamo quattro chiacchiere. Per lui il millesimo volo, per noi un’esperienza che ricorderemo a lungo. IMG_5406

È l’ora di salire sul volo KL9899, non prima di ricevere una borsa con tanti gadget come le schede di sicurezza, portabadge e un piccolo boccettino con caramelle, ovviamente griffati MD-11. Ci portano con un bus nella zona cargo dove i due ultimi MD-11 rimasti, PH-KCB e PH-KCD ci stanno aspettando. Inutile dire che l’apertura delle porte del bus assomigliano all’apertura dei cancelli di Gardaland per un bambino. Salendo sulla scala posteriore prendiamo un pennarello e apponiamo la nostra firma sull’esterno della fusoliera, appiccicando  anche un adesivo dell’associazione accanto al logo “MD-11”. Già questo potrebbe bastare, ma il divertimento continua….

L’APU tiene in vita i sistemi basilari fino a quando, facendo pushback, i motori si accendono uno dopo l’altro. Le vibrazioni che provocano, ci fanno vibrare anche dentro, ma dall’emozione di essere sull’ultimo volo, al mondo, di un aereo passeggeri che ha fatto la storia dell’aviazione. Decolliamo dalla pista 24 sotto un cielo di novembre ma che di novembre non ha nulla, e per fortuna, perché la quota standard sarà di 2000 piedi (circa 600m). Di standard però non c’è niente, a cominciare dalle foto e video che gli assistenti di volo si beccano durante le dimostrazioni di sicurezza, di solito non particolarmente seguite. Oppure le scritte che dimostrano un “amore” per questo aereo, sparse dappertutto, dalle cappelliere alle porte, ai sedili, ai tavolini. Impressionante come, allo spegnimento del segnale di cinture allacciate, tutto l’aereo si sia alzato dai sedili, quasi all’unisono. E mentre tutti si scambiano i posti al finestrino, e le hostess passano, non senza difficoltà, a distribuire pasticcini e bottigliette mignon di vino, anch’essi marchiati con il logo MD-11, il comandante si diverte a passare dai 2000 piedi a 5000, girando di 180 gradi in meno di due minuti!!!

Che strana sensazione.

Il volo continua e vira verso nord passando anche da Rotterdam e dalle campagne dell’est olandese. Visito anche la Business class, ancora in ottima forma, anche se chiaramente datata rispetto alle ultime best class viste sui B777 o A380. In effetti, se non fosse perché il consumo e il range non sono mai stati quelli promessi, questa macchina potrebbe benissimo continuare a volare tra un continente e l’altro. PH-KCD è stato consegnato il 16 Settembre 1994 ed è configurato con 31 posti in Business Class e 251 in Economy. I più vecchi Boeing 747 della stessa KLM hanno qualche anno in più del nostro trimotore: PH-BFA è stato consegnato il 18 Maggio 1989, quindi ha 5 anni in più. E non solo; alcuni 747 sono Combi, cosa che avvantaggia la KLM nell’ammortizzare i costi spalmandoli anche sui pallet cargo.

Più ci avviciniamo al rientro, più le scritte aumentano, con vere opere, come il disegno dello stesso MD-11 sopra un oblò, o anche il bacio carico di rossetto lasciato da una ragazza insieme a una dedica. Gli assistenti di volo faticano a far sedere tutti per l’atterraggio, ma, allo stesso tempo, sono pronti a far scoppiare dei mortaretti non appena l’MD-11 rallenta sulla pista.

Tutto finito? No, perché, anche se facciamo fatica a vederlo, davanti a noi il DC3 di KLM ci scorta per un giro dell’aeroporto, bersagliati dai flash di tutti quelli che vogliono ricordare questa storica giornata. E alla fine del tour, perché no?, un bel lavaggio di saluto con i water cannon dei Vigili del Fuoco. Prima volta anche per questo.

IMG_5454L’aereo si ferma. Nessuno ha voglia di scendere. Nessuno vuole credere che non ci sarà più possibilità di effettuare un Amsterdam-Montreal o un Saint Marteen – Amsterdam. Pian piano scendiamo, ma abbiamo ancora qualcosa da chiedere a KLM. Io e Daniele facciamo firmare al comandante due modellini, ovviamente di MD-11, uno in scala 1:200 e il mio in scala 1:400. Tutti, ma proprio tutti, sono gentili e cortesi e, soprattutto, disponibili a richieste a volte un po’ strane, di appassionati come noi. Un’ultima foto anche in cockpit, con quelle tre manette logorate dagli anni e dalle mani di chissà quanti piloti.

A malincuore scendiamo e ci concediamo tante foto, anche tra di noi, a ricordo di un volo storico. L’altro MD-11 viene invece illuminato alla perfezione, e le palette dei motori continuano a ruotare, sospinte dal vento.

Adesso il sogno si è realizzato. Adesso è ora di tornare in aerostazione. Adesso è arrivato il tempo di riunirci con Paolo e di raccontargli a voce quello che abbiamo vissuto. È difficile, l’adrenalina per aver vissuto un pezzo di storia dell’aviazione non ci aiuta e anche il fatto che il nostro compagno d’avventura non ci ha potuto seguire, ci fa rimanere con un pizzico di amarezza.

Però l’organizzazione e la consapevolezza, da parte di KLM, di poter e saper gestire anche l’uscita di scena di una macchina, ci fa rimanere increduli. Personalmente non ho mai assistito ad un evento così ben gestito e ben “confezionato” in ogni dettaglio. La migliore conferma alle mie parole penso possa essere quel giorno davanti al computer per prenotare i posti, quei quattro minuti nei quali tutto il mondo si è collegato nella speranza di poter far parte di un volo storico.

E noi c’eravamo!

Fabio Zocchi


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Si inizia da qui: Milano Malpensa Terminal 2

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La terrazza dell’aeroporto di Schipol. Un punto di osservazione sui piazzali.

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No, non siamo in America, ma è un hub Sky Team.

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Eh, si’. Siamo qui proprio per questo!

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E non solo!

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Siamo al gate C22, per chi non lo sapesse…

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Si inizia a imbarcare i passeggeri.

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Diamo una ripassata al cockpit.

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Ecco qui la borsa firmata, con all’interno le Security card e altre gadget. Il libro lo troveremo sul sedile.

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Le winglets, il primo aereo a montarle.

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Questa non mi era mai capitata. Scrivere sulla fusoliera e appiccicarci anche il nostro adesivo…

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Tutti pronti. E aereo ancora quasi pulito.

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Quasi pulito… Notare il bacio!

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Decollo tranquillo e quota bassa per ammirare le spiagge dell’Olanda.

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Il tracciato da Flightradar24. Da notare l’impennata di quota che corrisponde all’inversione a U sopra Rotterdam.

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Intanto, all’interno….

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Compagnia della Regina Olandese.

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Fatto veramente bene!

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I soliti burloni, vero Gabriele?

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I dati riguardanti le hostess e gli stewart.

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La Business class.

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Anche i pasticcini con il marchio MD11.

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E dopo il giro dell’aeroporto preceduti dal vecchio DC3 e  il saluto dei Pompieri, è giunta l’ora di scendere.

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Non prima di aver fatto visita in cockpit!

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Addio MD-11!