Circa Fabio Zocchi

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Una gita indimenticabile

Aeroporto militare di Cameri: una struttura così importante per l’Aeronautica Militare, così strategica e fondamentale per la Difesa e l’intero sistema-Paese, così vicina eppure lontana e misteriosa. Stavolta ci siamo superati: l’abbiamo visitata! Infatti, nella giornata (caldissima!) di Lunedì 16 Giugno, l’Associazione Clipper, grazie alla propria Presidente Elisa Rubino, unitamente ad alcuni membri dell’81mo Club Frecce Tricolori di Ghemme, ha organizzato una gita all’interno di questo straordinario sedime aeroportuale. Accompagnati dal Primo Luogotenente Stefano Romano, gli Associati che hanno potuto approfittare di questa incredibile occasione, hanno osservato da vicino alcune chicche, di cui tra poco vi racconterò, che hanno superato ogni aspettativa e che rappresentano il sogno di ogni amante dell’Aeronautica e dei velivoli militari in generale. 

All’inizio ci siamo riuniti di fronte ad un evocativo monumento commemorativo, dove una dea Minerva, rappresentata in tutta la sua bellezza ed indicante alcune aquile in volo, fa da cornice ad un lungo elenco di piloti brevettati dalla famosa industria Gabardini. La nostra guida, il preparatissimo e davvero appassionato Primo Luogotenente Walter Berardi, ci ha illustrato alcune peculiarità del monumento in cui figura un ospite davvero illustre: un certo sig. Panini, pilota anch’egli, ma anche padre e marito dei futuri fondatori della più famosa azienda produttrice di figurine al mondo.

Da questa stupenda e toccante stele commemorativa, affiancata da un’ importante dedica del celebre poeta e pilota Gabriele D’Annunzio, ci siamo spostati all’interno del piccolo ma ricchissimo museo dedicato alla storia dell’Aeronautica Militare. Ah, piccolo particolare che dall’emozione stavo quasi dimenticando: tutto il piazzale su cui si affacciano il museo ed il monumento, sono letteralmente invasi da velivoli militari storici di grande pregio e valore, esattamente come l’F-104 in livrea “tiger” che accoglie i visitatori all’ingresso. Quest’ultimo ha avuto l’onore di partecipare al Tiger Meet della NATO, una rassegna fondamentale per i Paesi aderenti i cui reparti delle rispettive aeronautiche hanno, come emblema, uno degli animali più belli ed evocativi al mondo, la tigre appunto.

Ma torniamo a dove eravamo rimasti: il museo. Sinceramente, non ho mai visto una tale raccolta, peraltro ordinata e presentata in modo impeccabile, di cimeli aeronautici così particolari in vita mia. Uniformi originali indossate da piloti in carne ed ossa, ricostruzioni, libri, brevetti, medaglie, stendardi, memorabilia di ogni genere, pezzi meccanici, diplomi, modellini, kit medici (da ex soccorritore questi ultimi mi hanno particolarmente impressionato) e, non ci crederete, una vera e propria piccola enoteca dedicata ai più famosi vini marchiati Aeronautica Militare, tra cui anche quello celebrativo del Centenario, occorso nel 2023. La nostra guida, una vera e propria fonte di informazioni, cultura e simpatia, ci ha raccontato tutto ma proprio tutto ciò che caratterizza gli oggetti esposti e trasmesso quel brivido che solo la storia di un’Arma così prestigiosa possiede. 

Ultimata, con una raffica di acquisti presso l’adiacente libreria, questa bellissima esperienza, siamo passati ad un altro reparto. E qui sono certo che chiunque legga queste pagine, resterà estasiato almeno come lo siamo stati noi quando abbiamo varcato il cancello del 1° Reparto Manutenzione Velivoli (R.M.V.). Esso è costituito da un enorme hangar dove vengono controllati, riparati e fatta la periodica manutenzione e revisione completa ad  aerei come i Panavia Tornado e gli Eurofighter Typhoon. Il nostro “cicerone”, un profondo ed appassionato conoscitore della materia e praticamente di ogni pezzo che compone questi velivoli, il simpaticissimo Primo Luogotenente Antonio Mastrovalerio, ci ha illustrato tutti gli aspetti di queste stupende “macchine”, dai componenti fisici (mobili e fissi) all’avionica.

Due aeromobili di due epoche diverse e dall’approccio, struttura, progettazione, configurazione, funzione ed impiego molto differenti tra loro ma assolutamente complementari. Ci hanno appassionato e colpito entrambi nel profondo, soprattutto quando ci siamo arrampicati sull’apposita pensilina per osservarne i cockpit. Tra miti sfatati e conoscenze acquisite ed approfondite siamo arrivati all’ora di pranzo. E dove siamo andati a mangiare? Di certo non nel parco circostante con panini e bibite ma direttamente alla mensa dei dipendenti dove, circondati da divise e ad un prezzo estremamente economico, abbiamo potuto consumare un pasto di tutto rispetto.
Finito di pranzare, purtroppo, è arrivata l’ora di congedarci dopo aver scattato, però, alcune foto di gruppo che hanno cristallizzato dentro di noi il ricordo di un’esperienza che rimarrà per sempre impressa nella nostra vita di appassionati di aviazione.

Con l’occasione l’Associazione Clipper e gli amici dell’81mo Club Frecce Tricolori di Ghemme, sono infinitamente lieti di ringraziare i Primi Luogotenenti Stefano Romano, Walter Berardi e Antonio Mastrovalerio e tutta l’Amministrazione ed il personale dell’Aeroporto Militare di Cameri, per l’incredibile opportunità che ci hanno concesso e le straordinarie visite di cui mai ci dimenticheremo accompagnati da enorme gentilezza, simpatia, competenza e professionalità. 

(Testo di Francesco Reina – Foto di Ufuk Karatas)

Di |2025-06-19T22:28:24+02:0019 Giugno 2025|Le cronache di Francesco|

Traffico, cargo e giovani spotters

Come in un libro di ricette, anche nell’ultima sessione di fotografia aeronautica organizzata dall’Associazione Clipper, abbiamo mischiato alcuni ingredienti essenziali. La presenza di un fitto traffico di aeromobili, di diversi Cargo e altri bestioni e la partecipazione di tantissimi ragazzi entusiasti hanno reso l’evento una piacevolissima giornata per ogni appassionato, accontentando tutti i gusti in fatto di aerei.

Posizionati al capannone del deicing, da dove è possibile fotografare ogni fase del volo (decollo, rullaggio ed atterraggio), all’inizio del pomeriggio, come direbbe Russell Crowe nel film “Il Gladiatore”, si è scatenato di tutto: i piccoli Embraer, produttore brasiliano di cui sempre troppo poco si parla ma dal fatturato ed importanza mondiale, di Austrian, Air Dolomiti, Helvetic e Royal Air Jordanian hanno dominato la scena. In particolare, quest’ultimo, in livrea nera con caratteri in oro, è sempre particolarmente affascinante ed evocativo e sicuramente uno dei più belli al mondo.

Il controllo della pista 35R (operazione di routine con conseguente breve chiusura al traffico della stessa) ha poi fatto sì che si allineassero in fase di decollo un gruppo di giganti dell’aria sulla parallela 35L, proprio davanti a noi. Gli enormi ed apprezzatissimi B747 di Cargolux Italia (i cui rumorosissimi quattro motori hanno fatto da colonna sonora per una buona mezz’ora), l’A380 di Emirates, l’A350 di Qatar Airways, l’A330 di Saudia ed il B777 di American Airlines ci hanno permesso numerosi scatti durante il lento avvicendarsi al decollo di ciascuno di essi.

Un’ampia fase della sessione questa, che ha lasciato emozioni e momenti indelebili nella memoria di ciascuno dei 50 partecipanti. Il sipario è stato poi chiuso da una coppia di A330 (uno di Kuwait Airways e uno di Egyptair cargo), un A321 di Wizzair (in spumeggiante livrea “Abu Dhabi) ed un A321 della moldava Flyone, che hanno concluso in bellezza questa delicata fase del traffico aereo della giornata a cui siamo rimasti entusiasti di aver assistito.

Anche la parte cargo, oltre al già citato Cargolux, ha avuto un ruolo di prim’ordine per quanto riguarda la rarità e frequenza degli aeromobili in atterraggio su Malpensa: un B747 di AirAct, con una coda coloratissima che ricorda quella di un uccello esotico e la più sobria americana National Airways, hanno fatto la loro prima ed impressionante apparizione sullo scalo varesino, andando ad arricchire ulteriormente la nostra collezione (virtuale o reale che sia) di aerei visti e fotografati. A proposito di colori, non possiamo dimenticare un simpaticissimo A321 della tedesca Condor, stavolta in tenuta bianco-verde tra le sue numerose varianti.

Ritorno al futuro

La sessione di fotografia appena trascorsa mi ha dato l’opportunità (e penso che tanti altri partecipanti non più giovanissimi possano condividere il mio pensiero) di avere a che fare con molti giovani e giovanissimi appassionati. Ero vicino ad un gruppo di loro e mi sono letteralmente immerso (discretamente) nei loro pensieri, linguaggio, espressività ed entusiasmo. Ho vissuto le emozioni di quando ero teenager e vedevo il mondo con la spensieratezza e la forza d’animo tipici di questa splendida e complicata età. Vedere tanti ragazzi e ragazze così pieni di energia e di stupore per ogni aereo che passava, cimentarsi nella fotografia e discuterne poi nel loro specifico slang mi ha dato un’emozione unica che spero possa essere contagiosa e far sempre trovare in ognuno di noi l’entusiasmo di vivere esperienze così uniche.

(Testo di Francesco Reina – Foto di Gianluca Mantellini)

Di |2025-06-11T21:25:25+02:0011 Giugno 2025|Le cronache di Francesco|

Il rifornimento degli aeromobili

Il rifornimento di ogni aeromobile, prima di ogni partenza, viene, se necessario, deciso dal Comandante in servizio sul volo in partenza o, in alternativa, dal Primo Ufficiale o Copilota su tacita delega del Comandante stesso. La decisione, anche della quantità da imbacare espressa solitamente in tonnellate, viene comunicata agli addetti al rifornimento direttamente o tramite l’Agente di Rampa aeroportuale. Il carburante aeronautico si divide in JET A-1 per velivoli a reazione e a turboelica e AVGAS per tutti gli aeroplani a pistoni. Vi è oggi la crescente tendenza a sperimentare un nuovo tipo di carburante d’origine vegetale, e perciò meno inquinante, chiamato SAF (Sustainable Aircraft Fuel).

Di norma per l’AVGAS il quantitativo di carburante da rifornire viene comunicato in litri e rifornito con una pistola simile a quelle presenti nei distributori stradali per le automobili. Il carburante aeronautico arriva in aeroporto da una o più raffinerie petrolifere attraverso una serie di condotte, o tubi sotterranei, e viene conservato in apposti serbatoi (solitamente più di uno con una capacità individuale sino anche a 300 mila litri e in relazione al numero medio di aeromobili da rifornire sull’aeroporto medesimo). Uno dei compiti della società che gestisce questi depositi aeroportuali di carburante è stabilire, e comunicare alla/e raffineria/e interessata/e, il fabbisogno di carburante su base giornaliera o, più facilmente, settimanale o quindicinale o addirittura mensile.

Negli aeroscali più piccoli, dove non vi sono depositi fissi di carburante, vengono utilizzate autocisterne più o meno auto articolate con una capacità massima individuale anche sino a 50.000 litri. Si ricorda che una tonnellata di carburante corrisponde mediamente a 800 litri del medesimo combustibile in relazione soprattutto alla temperatura esterna. Tale rapporto, unitamente a quello della purezza del carburante da rifornire, sono di regola verificati prima dell’inizio di ogni rifornimento dall’addetto al rifornimento stesso. 

Dispenser

Il rifornimento di JET A-1 può avvenire con una autobotte o con un mezzo chiamato “fuel dispenser”. Anche in tal caso va prima collegato il cavo antistatico. Il “fuel dispenser”, grazie ad un motore di norma elettrico, aspira dal pozzetto la quantità di carburante richiesta e la ripompa immediatamente nel serbatoio dell’aereo. I vantaggi del “fuel dispenser” sono i seguenti

– un numero minore di addetti al rifornimento poiché l’autista e anche l’addetto al rifornimento stesso.

– l’impiego di un solo mezzo per il rifornimento anziché due o tre autobotti in contemporanea (un aereo Boeing 747 richiede mediamente l’uso di due autobotti in contemporanea) riducendo così, e nel contempo, il numero dei mezzi in circolazione sul piazzale aeromobili considerando che ogni autobotte, allorché vuota, deve rientrare al deposito per rifornirsi e ritornare al velivolo per completare il rifornimento se non è già stato ultimato.

– la riduzione del rischio d’incendio poiché il carburante da rifornire viene aspirato da un pozzetto sotterraneo.

Un terzo mezzo per il rifornimento nei grandi aeroscali e particolarmente adatto a velivoli di piccole dimensioni, come ad esempio il turboelica ATR-72 o l’aviogetto regionale Embraer 175, è lo “hydrant cart” diffuso soprattutto negli scali nord americani. Si tratta di un carrello trainabile dotato di un contalitri, due tubi (uno da collegarsi al pozzetto a terra e l’altro al serbatoio del velivolo) e elementi per la verifica della qualità del carburante. Talvolta può essere dotato di pannelli solari che alimentano la batteria che muove il contalitri. Il rifornimento avviene grazie alla pressione esistente nel condotto sotterraneo che, dopo l’apertura di un’apposita valvola, permette il transito del combustibile sino ai serbatoi dell’aeroplano. Consente un rifornimento complessivo di una quantità di carburante illimitata con un rateo d’erogazione variabile ma difficilmente superiore ai 2.300 litri al minuto. Ha gli stessi vantaggi del “fuel dispenser” salvo non essere automontato e dunque impiegato di norma in postazioni fisse permanenti.

Hydran Cart

Al termine del rifornimento, l’addetto al rifornimento stesso e dopo la verifica da parte dei piloti (Comandante e/o Primo Ufficiale o Copilota) della quantità di combustibile imbarcato anche tramite appositi indicatori nel pannello strumenti in cabina di pilotaggio, fa firmare la Bolla o Bolletta Carburante, dove il carburante rifornito è indicato in litri, lasciandone una copia al firmatario. Si ricorda che il prezzo del carburante, espresso solitamente in Dollari USA, varia se il volo è nazionale o internazionale e subisce, inoltre, una variazione quotidiana anche solo di qualche centesimo a litro per ogni aeroporto dove lo stesso quantitativo di carburante può costare quindi di meno o di più rispetto ad un altro scalo.

Il prezzo giornaliero attuale viene comunicato dai gestori delle raffinerie sia alle società petrolifere (AGIP, SHELL, ESSO o EXXON, BP, ELF ed altre) che informano le compagnie aeree loro clienti. In più di un caso il prezzo del carburante su un aeroporto può evitare il rifornimento stesso poiché l’aeroplano può effettuare il cosi detto “tankering” o “ two stage” volando dallo aeroporto A , dove fa il pieno completo allorché possibile in funzione di una serie di parametri operativi, atterrando e ripartendo dallo aeroporto B, dove non rifornisce assolutamente, per arrivare all’aeroporto C dove effettuerà unnuovo rifornimento parziale o totale.

Il rifornimento può essere fatto anche con i passeggeri a bordo rispettando però quanto segue:

– informare il nucleo aeroportuale dei Vigili del Fuoco che si mettono in allerta (uomini e mezzi) rimanendo pronti per un possibile intervento ma non lasciando la propria infrastruttura. Il servizio, di norma, è a pagamento.

– informare i passeggeri a bordo invitandoli a rimanere seduti con però le cinture slacciate

– le uscite d’emergenza, e i relativi scivoli, della cabina passeggeri devono essere armati ossia predisposti per una apertura e un impiego immediato se necessario

– per ogni punto d’ingresso/uscita nella/dalla cabina passeggeri dell’aeromobile deve essere predisposta una scala.

(Testo di Massimo Dominelli)

Di |2025-06-05T12:16:32+02:003 Giugno 2025|Tecnica|

Visita all’Aeroporto di Genova

ATTENZIONE!!! ISCRIZIONI CHIUSE!!!

L’Associazione Clipper, con il Club Frecce Tricolori di Ghemme e GOA Spotters di Genova, organizzano per Domenica 8 Giugno una visita all’Aeroporto di Genova, con visita ai Canadair. La quota di partecipazione è di 15 Euro, che saranno da corrispondere il loco direttamente il giorno della visita. I posti dedicati agli Associati Clipper sono solo 6, quindi è meglio affrettarvi.

Per la partecipazione inviare una mail con copia della Carta d’identità e copia del Codice Fiscale a associazione@goaspotters.it entro e non oltre il prossimo venerdì 30 maggio, all’attenzione del sig. Alessandro Vermigli, Presidente di GOA Spotters. Il luogo di ritrovo all’aeroporto di Genova sarà comunicato in tempo utile.

Di |2025-05-28T16:57:09+02:0024 Maggio 2025|Air News|

Visita al Boeing 737 MAX 8 di Neos

Il giorno 06 maggio 2025 alcuni tesserati dell’Associazione Clipper hanno avuto la possibilità, unica nel suo genere, di visitare da vicino ed internamente un aeromobile Boeing 737 MAX 8 della compagnia italiana Neos. L’esperienza, già di per sé promettente, è stata impreziosita dalla presenza degli aero manutentori ed
ingegneri della Compagnia a cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità dimostrata e risposte fornite alle mille domande che inevitabilmente la visita ha suscitato.

Le parole con cui forse potrei meglio descrivere quanto abbiamo vissuto sono fondamentalmente due: quantità e complessità.

Infatti, la quantità di elementi che compongono le varie parti dell’aereo (fusoliera, ali, motore, impennaggio, cockpit) è impressionante e praticamente infinita. La cabina di pilotaggio presenta un insieme numerosissimo di bottoni, leve, display, sistemi e sottosistemi di navigazione ed apparati radio da far rimanere esterrefatti! Di fatto, rappresenta un piccolo, grande mondo tramite cui è possibile “guidare” e configurare un mezzo così complesso come un aeroplano e che pure siamo ormai così abituati a vedere o viaggiarci dentro che quasi non ci facciamo caso. Il motore poi… incredibile! Senza cappottatura, si può osservare un enorme groviglio e labirinto di tubi ed apparecchi meccanici che rendono possibile alla gigantesca turbina di girare e far sì che l’apparecchio possa, attraverso i principi dell’aerodinamica, librarsi nel cielo e volare in diverse condizioni meteo, quantità di carico ed altitudini.

Per tornare a terra poi, il meccanismo del carrello è qualcosa di affascinante: moltiplicate la grandezza, quantità e componentistica dei pneumatici automobilistici e forse avrete una vaga idea di cosa e quanto possono fare le ruote degli aerei per farci comodamente atterrare in modo tale che la forza di gravità e la velocità siano portate a valori perfettamente tollerabili dal corpo umano.

La complessità invece di cui parlavo va ben oltre quanto descritto finora: pensate alle nozioni, all’addestramento, allo studio, alla pratica ed alle abilità che vengono richieste ai piloti ed ai meccanici ed ingegneri per fare in modo che tutto sia perfetto, che sia portato ad un estremo grado di sicurezza e che tutto ciò avvenga ogni giorno e diverse volte nell’arco della stessa giornata.

Emozionante è dire poco e le parole sono sempre nulla rispetto a quanto vissuto. Lascio dunque che le foto scattate dal nostro Consigliere ed Associato Lorenzo Giacobbo parlino per me e vi permettano di avere un’idea di quanto affascinante sia stata questa giornata.
Rivolgiamo infine, ancora una volta, un dovuto ringraziamento alla compagnia NEOS e al loro handler Aviation Handling che ha messo il bus per gli spostamenti a nostra disposizione gratuitamente.

(Testo di Francesco Reina – Foto di Lorenzo Giacobbo)

Di |2025-05-08T07:20:01+02:006 Maggio 2025|Le cronache di Francesco|

Il Deicing e l’anti-icing degli aeromobili

   In alcune zone del nostro pianeta, nei mesi invernali, è frequente una meteorologia caratterizzata da ghiaccio, neve, brina o pioggia mista a neve, un concreto ostacolo al regolare svolgimento del traffico aereo. Tale situazione richiede due processi precisi, riguardanti tutti gli aeromobili prima di ogni decollo, definiti come deicing e anti-icing o antighiaccio.  Nel dettaglio il primo è la rimozione di ghiaccio, neve, brina o pioggia mista a neve dalle ali, dai piani di coda, dalle antenne, dalle eliche, dalle prese di pressione e dalla fusoliera di un velivolo. Il secondo è invece  il  trattamento (generalmente eseguito subito dopo il de-icing) volto a prevenire la formazione di ghiaccio o eliminare gli effetti delle precipitazioni nevose sul velivolo fino al momento del decollo. L’arco di tempo che va dalla fine del processo di anti-icing al riformarsi di ghiaccio o accumuli di neve sulle superfici trattate è definito holdover time. Le due procedure possono essere eseguite contemporaneamente in una sola applicazione (one-step) o a breve distanza l’una dall’altra (two-step).Elemento fondamentale sono i fluidi decongelanti suddivisi in quattro categoria in base  alle  rispettive proprietà ossia tipo I, tipo II, tipo III, tipo IV.

L’impatto sull’ambiente di questi fluidi non è trascurabile. In alcuni aeroporti sono ancora in uso fluidi a base di glicole etilenico, tossico per ingestione. Anche il suo sostituto, il glicole propilenico, sebbene sia classificato come non tossico, ha un effetto negativo sulla vita acquatica. Apposite infrastrutture di contenimento permettono di riciclare parte dei fluidi spruzzati una volta separati da acqua, detriti e contaminanti vari. Il deicing è primo passaggio di una procedura in due fasi (two step). Può essere eseguito con metodi meccanici (spazzole, raschietti) oppure con l’applicazione di calore oppure con appositi fluidi che abbassano il punto di congelamento dell’acqua oppure con una combinazione di queste tecniche.

Il procedimento più usato nel de-icing è quello che prevede acqua calda (ad una temperatura non inferiore ai 60 °C) o una miscela di acqua calda e fluido decongelante spruzzato ad alta pressione sul velivolo che scioglie le formazioni di ghiaccio e gli accumuli di neve presenti sull’aeromobile stesso. Le percentuali di concentrazione fluido/acqua e il tipo di fluido usato dipendono dalla temperatura esterna. Il metodo termico, invece, prevede lo scioglimento del ghiaccio mediante getti di aria calda e/o stufe ad infrarossi che riscaldando le superfici metalliche permettendo un rapido distacco e caduta al suolo degli agenti contaminanti.

La procedura di deicing è una procedura importante quando necessaria, in quanto il ghiaccio può pregiudicare la sicurezza del volo andando a bloccare le superfici mobili del velivolo, le prese di pressione o tubi di Pitot o altre superfici del velivolo.

L’anti-icing (secondo passaggio di una procedura in due fasi) deve essere eseguito prima che la miscela usata per il de-icing (prima fase) si congeli evitando così il possibile riformarsi del ghiaccio. In questa fase si usano generalmente miscele a temperatura ambiente a varie concentrazioni di acqua e fluidi di tipo II, III o IV, a seconda della disponibilità presso l’aeroporto e della compatibilità con il velivolo da trattare, che vengono spruzzate sulle zone interessate, tipicamente ali, piani di coda e fusoliera. La protezione assicurata da questo trattamento è da intendersi fino a quando il velivolo inizia la corsa di decollo poiché in volo il velivolo ha i propri impianti di sghiacciamento che assicurano la necessaria protezione.

Il periodo di tempo in cui il fluido antigelo è efficace contro la riformazione di ghiaccio sulle superfici del velivolo (holdover time) è suggerito in apposite tabelle pubblicate, ad esempio, dalla statunitense Federal Aviation Administration (FAA).  I valori riportati definiscono per ogni concentrazione di fluido/acqua, temperatura esterna e tipo di precipitazione presente, l’intervallo di tempo (nel formato ore e minuti) in cui il trattamento applicato è efficace. Si va da pochi minuti nel caso di bassa temperatura esterna e precipitazioni di pioggia sopraffusa  a oltre un’ora in caso di condizioni meteorologiche favorevoli alla formazione di brina con temperature prossime a 0 °C. In queste tabelle le percentuali di fluido/acqua considerate sono fisse: 100/0 – 75/25 – 50/50. Il primo valore esprime la percentuale in volume di fluido nella miscela mentre il secondo la percentuale in volume dell’acqua.

(Foto di Francesco Reina – Testo di Massimo Dominelli)

Di |2025-05-06T10:43:49+02:002 Maggio 2025|Tecnica|

Waving (anzi winding) goodbye!

Tantissimi saluti, con calorosi ed emozionanti gesti delle mani, hanno caratterizzato la sessione di fotografia aeronautica organizzata da Clipper il 06/04. Gli oltre 50 partecipanti hanno infatti, tra una foto e l’altra, continuato a salutare i piloti degli equipaggi in rullaggio davanti a loro nella zona carburanti, attestandosi poi alla pista 17R per il decollo. Anche questi ultimi, come sempre, erano divertiti e compiaciuti di questo breve ma intenso scambio di saluti prima di attraversare piccole o grandi parti del mondo.

Un gesto semplice ma pieno di emozione perché essere appassionati di aeromobili e fotografia vuol dire anche (e per quanto riguarda il sottoscritto) soprattutto questo: vivere sogni di posti esotici, conoscere persone di tutto il mondo, rendere il pianeta un po’ più semplice e sereno per tutti, allontanarsi per qualche ora dalla routine, perché in fondo, su questa nostra Terra e nei nostri cieli, altro non siamo che ospiti di passaggio. E l’unico mezzo che ci permette di condensare dentro di noi queste sensazioni è il mondo aeroportuale, con tutte le sue complicate ed affascinanti procedure ma che ha rivoluzionato, forse più di internet stesso, il modo di collegare persone e culture.

Ma, come avete potuto leggere dal titolo ho mutato l’espressione inglese waving goodbye (letteralmente “ondeggiare con le mani un arrivederci”), in winding goodbye (cioè, “agitare le mani per salutare ventosamente con un arrivederci!”). Sì, perché uno dei grandi protagonisti della giornata è stato il vento: folate fisse, intense, fredde, hanno spazzato pista, prato e strutture dell’aeroporto di Malpensa senza un attimo di sosta tanto che, a vedere l’abbigliamento degli spotters, sembrava di essere molto più a nord. Nonostante ciò, la giornata è stata splendida e la qualità delle foto ne ha positivamente risentito: infatti, grazie alla posizione particolarmente favorevole siamo riusciti ad effettuare numerosi ed ottimi scatti agli stessi aerei o in fase di rullaggio e poi decollo oppure in atterraggio e poi parcheggio.

Per la verità, gli ospiti sono stati veramente tanti: B737 di Ryan ed A320 di EasyJet, di WizzAir e  di Vueling, pressoché a non finire ma anche qualche bestione più famoso ha lasciato il segno. Ben due A380 di Emirates (di cui uno nella allegra e colorata divisa blu dal motto “Fly Dubai – See you there”) hanno accompagnato i propri passeggeri a New York.

Un A350 di Qatar Airways, oltre agli A 330 di Turkmenistan Airlines, Saudia, Air Canada e Delta Airlines non hanno di certo sfigurato né lasciato intendere che facessero viaggi brevi e in città vicine.

A proposito di livree colorate, prima di dimenticarmi, va assolutamente citato un A321 di Wizzair ed un A320 di Cyprus Air, freschi, simpatici e vivaci.

Il giallo e bianco del B737 di poste italiane ci ha invece fatto sentire a casa nostra (chi non ricorda le code agli sportelli, le cartoline, i francobolli ma anche l’immortale cartello rotondo?!).

Infine, non possiamo dimenticare una piccola ma importantissima “chicca”. La Libia, Paese dilaniato da una terribile dittatura prima e da sanguinose rivolte poi, è finalmente tornata a solcare i cieli sopra Malpensa e toccare le sue piste con la linea aerea Medsky Airways. Con il suo A320 di colore bianco con campeggiante scritta blu, rappresenta indubbiamente un simbolo di speranza affinché tutte le Nazioni afflitte dalla guerra, possano presto tornare a volare con lo spirito di libertà e serenità che solo un aereo civile o commerciale sa trasmettere.

Abbiamo quindi potuto, come sempre ed in poche ore, mescolare emozioni molto intense e cristallizzarle nell’obiettivo delle nostre macchine per poterle conservare nella nostra memoria futura e trasmetterle ai giovani futuri appassionati!​

(Testo di Francesco Reina – Foto di Alessandro Zanon)

Di |2025-04-08T21:55:38+02:008 Aprile 2025|Air News, Le cronache di Francesco|

Visita al B737 di Neos

Segnatevi la data: Martedì 6 maggio. L’Associazione Clipper, in collaborazione con 81° Club Frecce Tricolori “Novarese” e con Neos, organizzano la visita all’interno e anche sottobordo di uno dei 5 loro Boeing 737 Max-8. Dalle 10 alle 12 sarà possibile visitare e fare domande ai tecnici di Neos riguardo uno a uno degli aerei più longevi dell’aviazione mondiale, qui nell’ultima versione.

Il contributo per la partecipazione è fissato in 10 Euro ed è riservato a 20 Associati di Clipper e 5 del Club Frecce tricolori Novarese. Per i nostri Associati basterà mandare una mail all’indirizzo segreteria@airclipper.com 

Il termine ultimo è il 25 Aprile, oltre il quale non saranno accettate richieste di partecipazione.

Nota importante:

NEOS SI RISERVA LA FACOLTA’ DI ANNULLARE (O RIPROGRAMMARE A UNA NUOVA DATA ED ORARIO) LA VISITA ANCHE IL GIORNO STESSO DELLA VISITA SOPRA INDICATA A CAUSA DELLA POSSIBILIE INDISPONIBILITA’ DEL VELIVOLO DA VISITARE.
Di |2025-03-23T12:40:50+01:0023 Marzo 2025|Air News|

Viaggiando ad alte quote (rosa)

L’8 Marzo rappresenta una ricorrenza importantissima in tutto il mondo: la festa della donna. Creature meravigliose, sagge, pazienti, custodi della vita, grandi lavoratrici e, purtroppo, ancora oggi talvolta vittime di una violenta discriminazione, le nostre compagne sanno sempre trasmettere quel sorriso e quella dolcezza che restano un mistero custodito nella loro più profonda e splendida complessità.
L’Associazione Clipper non ha voluto essere da meno nel celebrare questo evento così importante ma limitarci ad un semplice augurio sul sito ci sembrava proprio una gran poca cosa. Abbiamo allora deciso di organizzare una sessione di spotting dedicata proprio alle nostre associate ed alle partecipanti esterne che ne avessero voluto condividere lo spirito. A tutte le ragazze, donne e signore, è stato infatti permesso di usufruire della sessione gratuitamente ed offerto loro un mazzo di mimose in segno di gratitudine e riconoscimento.

Tra l’altro, collegandoci anche all’aviazione, molte donne, pur passando tante volte quasi inosservate, hanno contribuito in prima persona allo sviluppo di questo fantastico mondo, non ultima la famosissima Amelia Earhart le cui gesta restano scolpite ancora oggi nella storia. Senza poi dimenticare le ormai numerosissime pilote (civili e militari) ed assistenti di volo che costellano i cieli e tutte le rotte del pianeta al pari dei loro colleghi uomini e che svolgono il loro delicatissimo ed importante lavoro con grande professionalità e competenza.
Dato che si parla di celebrazioni, la sessione ha visto anche una più piccola ma simpatica premiazione. Se la volta precedente era stata omaggiata di un regalo la prima donna iscrittasi nel 2025, stavolta per controbilanciare un po’ anche scherzosamente le sorti, abbiamo dato il premio di primo uomo associato dell’anno, l’amico Paolo Cenci che ha ricevuto in regalo un modellino di un 787 Neos.

Il fatto di aver lasciato un attimo in secondo piano i nostri amati aerei, non vuol dire che anch’essi non abbiano contribuito a rendere la sessione molto interessante, grazie alla presenza di alcuni esemplari particolari.
Partiamo dai cargo, sempre specialissimi, con due big come il B747 di Silkway ed il gradito ritorno, sempre di un B747, della ATC (AeroTransCargo), compagnia aerea moldava che da molto tempo non vedevamo a Malpensa e abbiamo voluto aspettare fino alla fine della sessione.

 Gli altri due loro “colleghi” da trasporto sono stati rappresentati da un B737 di Poste cargo (nella tipica livrea di un giallo brillantissimo) e da un raro B757 della spagnola Cygnus Air che abbiamo finalmente potuto fotografare nella fase di rullaggio dopo averlo visto innumerevoli volte parcheggiato nel suo stand.

A proposito di parcheggi, non potremo mai ringraziare il coordinamento di scalo di Malpensa che ha permesso di posizionare lo splendido Airbus A321 della lussuosa compagnia maldiviana Beond proprio accanto alla nostra postazione.

Se tutto ciò non fosse abbastanza, a conclusione della giornata stupenda che abbiamo vissuto, un B777 di Qatar Airways ha sfilato proprio davanti a noi in un’insolita quanto elegante nella sua essenzialità, livrea bianca.

Una sessione ricca di significato ed emozioni quindi, che grazie all’Associazione Clipper abbiamo potuto onorare e vivere direttamente in airside.

(Testo di Francesco Reina – Foto di Paolo Loati)

Di |2025-03-10T22:39:32+01:0010 Marzo 2025|Air News, Le cronache di Francesco|